Dalla bibbia alla birra: quale miglior titolo per raccontare l’immaginario collettivo a cui è legata la figura di Peter Schoeffer von Gernsheim, vissuto tra il 1425 e il 1503 principalmente a Magonza, nella Renania-Palatinato. Fu il braccio destro di Gutenberg e, assieme a lui, fu autore dell’invenzione della stampa tramite la quale venne prodotta, appunto, la prima sacra scrittura non amanuense. Sapeva il latino e lavorava come copista: conosciuto Gutenberg fu lui il principale supporto nella realizzazione del primo torchio tipografico della storia occidentale. Soltanto che, successivamente, Schoeffer tradì Gutenberg in tribunale: testimoniò infatti in tribunale a favore dell’orafo Johannes Fust, il quale, finanziatore del progetto, pretendeva un risarcimento per il troppo tempo impiegato alla realizzazione del torchio a caratteri mobili. Da qui Schoeffer e Fust si misero il società e il primo diventò anche genero dell’altro. I figli, a loro volta, furono stampatori e incisori, seguendo le orme del padre.
La birra che porta il suo nome
Nella casa natale di Schoeffer è nato un birrificio: l’effige ritrae proprio lo stampatore di Magonza e il suo nome si ispira proprio a lui: si tratta della birra di frumento Schofferhofer. Il birrificio nel 1921 ha trovato la sua struttura fondendo l’originale Mainzee Hofvierbrauerei zum Schofferhof con la Bilding Brauerei di Francoforte sul Meno. Nonostante non sia una birra bavarese, da essa trae comunque il suo valore. È infatti una bionda Weiss dal corpo intenso e la bassa acidità, non filtrata.
La Schoefferhofer è una delle protagoniste principali della carta offerta dalla birreria Dabbe di Pisa. È un prodotto che ben si sposa su tutto ma che ha la sua resa migliore accompagnata con wurstel conditi con senape, insalate, pizza vegetariana e il galletto allo spiedo. Così ne godrete appieno la sua struttura, il gusto dolce e fruttato, con sentori di scorza di limone, pepe nero e chiodi di garofano. E a questo punto: Prost!
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